MILANO – Mancano 4 mesi all’inizio della 69ª edizione del Festival della canzone italiana. Sembrano tanti, ma si riducono ad appena 3 se pensiamo che il Comune di Sanremo, con il quale è stata appena rinnovata la convenzione triennale da 15 milioni di euro, consegna sempre le chiavi del Teatro Ariston alla RAI il 2 gennaio, che poi affida, come d’abitudine, l’organizzazione e la realizzazione della manifestazione alla direzione di rete del primo canale televisivo.

E qui arriva già un problema. Negli uffici di Viale Mazzini si sta già ovviamente lavorando a tutti i dettagli dell’edizione 2019 ma non è affatto detto che sarà l’attuale direttore di Rai Uno Angelo Teodoli a gestirla, anzi, è molto probabile che a breve il nuovo Consiglio di Amministrazione della RAI nomini qualcun altro al suo posto e questo sarebbe già un record per il Festival: quattro direttori diversi in quattro edizioni, mai successo un cambio così rapido e solo per motivi politici al vertice della rete ammiraglia! (Giancarlo Leone nel 2016, Andrea Fabiano nel 2017, Angelo Teodoli nel 2018 e -appunto- un nuovo arrivato per il 2019).

Il secondo problema è la data, al momento le voci nei corridoi sembrerebbero confermare la collocazione tradizionale, con le cinque serate già annunciate agli investitori pubblicitari dal 5 al 9 febbraio 2019. Ma sul tavolo c’è l’ipotesi di far slittare tutto alla settimana successiva, dal 12 al 16 febbraio, per esigenze legate sia a problemi logistici che per venire incontro alle richieste dell’associazione degli albergatori della Riviera dei Fiori.

La terza incognita da risolvere è: “Chi mandiamo sul palco dell’Ariston a condurre la kermesse insieme al direttore artistico?” La questione non è di poco conto, anche per la richiesta dell’entourage di Claudio Baglioni di adeguare fortemente il suo compenso a quello dei suoi predecessori (Carlo Conti in testa), grazie al successo inaspettato e al grande numero di ascolti ottenuti lo scorso febbraio.

Essendo praticamente certo che non sarà riproposto il trio con Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino, si sta pensando in particolar modo a Paola Cortellesi, ma anche a Miriam Leone; la prima ha già partecipato alla manifestazione nel 2004 (15 anni fa!) nell’edizione condotta da Simona Ventura e Gene Gnocchi, mentre per l’ex Miss Italia sarebbe un debutto, che l’anno scorso purtroppo sfumò, insieme a quello dell’altra candidatura forte, quella di Francesca Fialdini. Sul tavolo c’era anche Elisa Isoardi, ma adesso è chiaramente fuori dai giochi per motivi di opportunità. Una buona scelta sarebbe certamente Andrea Delogu, che ottiene sempre buoni ascolti ogni volta che viene messa alla prova e darebbe finalmente l’impressione di un rinnovamento generazionale del Festival.

La buona notizia è che sul fronte del regolamento generale 2019 le cose sono più chiare e semplici: Baglioni ha apertamente detto che per accettare il bis avrebbe posto la condizione di completare il percorso di rinnovamento della manifestazione, iniziato nel 2018 con l’abolizione delle eliminazioni e che proseguirà nel 2019 con l’abolizione della categoria Nuove Proposte.

In pratica ci sarà solamente la sezione dei Campioni, magari aumentata fino a 30 artisti in gara, mentre ai Giovani sarà riservato un contest a parte (due prime serate a dicembre su Rai 1 più quattro puntate di avvicinamento nel pre-serale di gennaio dove 2 giovani cantanti saranno promossi direttamente alla kermesse di febbraio tra i Big. Insomma un talent-show che produce subito i suoi effetti per un rapido avvio di carriera.

Paolo Campiglio, inviato di Radio 1 al Festival di Sanremo

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