MILANO – Con la pubblicazione del Regolamento ufficiale, la RAI ha comunicato che la 69ª edizione del Festival della canzone italiana si svolgerà a Sanremo dal 5 al 9 febbraio 2019.

Per il secondo anno consecutivo Claudio Baglioni sarà sia il direttore artistico che il conduttore principale della manifestazione. Nel precedente articolo del 1° ottobre siamo stati in grado di anticipare che l’organizzazione della manifestazione, affidata come d’abitudine alla direzione di Rai Uno, ha accolto entrambi i suggerimenti di Baglioni, condizione indispensabile per fargli accettare il rinnovo del doppio incarico, ovvero il completamento del percorso di rinnovamento della manifestazione, iniziato nel 2018 con l’abolizione delle eliminazioni e che proseguirà nel 2019 con l’abolizione della categoria Nuove Proposte (sostituita dal format Sanremo Giovani che promuove direttamente i due primi classificati tra i Big e gli eleva automaticamente alla categoria Campioni) e con la completa riscrittura del capitolo del Regolamento sui requisiti che devono avere le canzoni per essere considerate nuoveQui l’articolo sull’aspra polemica nella scorsa edizione sul brano “Non mi avete fatto niente” di Ermal Meta e Fabrizio Moro a rischio di eliminazione per un presunto plagio.

Fino all’anno scorso infatti il Regolamento dedicava tre righe all’argomento, quest’anno sono state necessarie due pagine con specificazioni nel dettaglio sul significato delle terminologie “canzone nuova” e  “canzone inedita” e sulla riduzione da un terzo a un quinto del tempo complessivo di ciascun componimento per citare stralci di altri brani, anche se editi dallo stesso autore.

La competizione tra i 24 cantanti inseriti nell’unica categoria in gara, quella dei Campioni, si articolerà nelle tradizionali cinque serate, con modalità differenti l’una dall’altra, in modo che senza le divisioni tra Campioni e Nuove Proposte ci possano essere solo semplici artisti che concorreranno alla pari affinché la loro canzone possa conseguire la vittoria. Perché, come l’anno scorso, anche senza eliminazioni, una gara c’è e qualcuno deve vincerla. Questa è una piccola rivoluzione, ma non una novità, infatti la doppia categoria è stata istituita nel 1984 quando a trionfare tra i giovani fu Eros Ramazzotti con “Terra promessa”.

Secondo il palinsesto annunciato dalla RAI a beneficio innanzitutto degli inserzionisti pubblicitari che programmano per tempo questo investimento, nella prima serata tutti i 24 artisti in gara canteranno per la prima volta il proprio brano; nella seconda serata ci sarà un secondo ascolto di 12 delle 24 canzoni in gara; nella terza serata saranno ascoltate le restanti 12 delle 24 canzoni in gara; nella quarta serata ogni artista si esibirà in compagnia di un ospite a sua scelta ed eseguirà il proprio brano in una versione appositamente rivisitata per quest’occasione speciale; nella serata finale tutti i 24 artisti riproporranno i loro brani nella versione tradizionale e sarà proclamato il vincitore.

I nomi dei cantanti ammessi alla fase finale della manifestazione saranno annunciati durante Sanremo Giovani, giovedì 20 e venerdì 21 dicembre, ma le due case discografiche che tradizionalmente si danno battaglia (Sony e Universal) sono già pronte a inserire più loro artisti possibili nella fase finale della kermesse, lasciando ovviamente le briciole alle etichette indipendenti, che pure l’anno scorso una di loro espresse il vincitore nella categoria Nuove Proposte, appunto abolita in quest’edizione.

Paolo Campiglio, inviato di Radio 1 al Festival di Sanremo

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