VENEZIA – È calato il sipario sulla 76ª edizione della Mostra internazionale d’Arte cinematografica e la giuria ha assegnato anche quest’anno una valanga di premi e incassato altrettante polemiche.

Il Leone d’Oro, massimo riconoscimento de La Biennale, va a “Joker”, l’annunciato blockbuster americano prodotto e diretto da Todd Phillips che, basato sull’omonimo personaggio dei fumetti Comics, verrà distribuito in autunno da Warner Bros e sarà in pole position (scusate, oggi si corre il Gran Premio F1 di Monza) a Hollywood per più di una nomination agli Oscar. L’anno scorso lo stesso premio andò a una produzione Netflix, sempre Oltreoceano quindi, il che fa arrabbiare parecchio sia il cinema italiano che quello francese, da sempre in competizione.

A proposito di sfide e competizioni, in quest’edizione non è sfuggita ai cronisti l’ossessione per l’eccessiva mondanità da tappeto rosso, che in varie occasioni assomigliava a un défilé di signorine morte di fama, che nessuno conosce e nessuno si è sognato di intervistare e fotografare, salvo i parenti portati da casa. Forse ha ragione chi propone una serie riflessione sul fenomeno dell’inclusione a tutti i costi: Venezia è una passerella ambitissima, ma dopo i fuochi d’artificio al Lido le luci devono accendersi nelle sale.

Per questo motivo gli inviati e i corrispondenti di Radio 1 New York, l’emittente più ascoltata dagli italo-americani che vivono negli Stati Uniti e in Canada, hanno attribuito la loro personale MENZIONE DELLA CRITICA a un cortometraggio che, pur presentato in anteprima nella stessa settimana del Festival, non è stato introdotto al Palazzo del Cinema e non ha potuto usufruire della pubblicità gratuita cui godono persino i film minori, ma il regista ha scelto di far conoscere la sua opera in un’altra riviera, quella del ponente ligure, sulla spiaggia al bagliore del tramonto anziché con le luci artificiali nel chiuso di un ambiente autoreferenziale. La menzione va quindi al giovane talento di Tommi Boom (Tommaso Marmo) per aver diretto il profondo e provocatorio cortometraggio “Everyone – Love Awakens” perché in fin dei conti Everyone wants to sleep, tutti vogliono dormire.

Paolo Campiglio, inviato di Radio 1 alla Mostra internazionale d’Arte cinematografica di Venezia

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Il cortometraggio di Tommi Boom.